Abbiamo trovato l’acqua

Pubblicato giorno 5 marzo 2016 - Giubileo della Misericordia

 

Da molto non partecipavo a un pellegrinaggio. Ciò che mi ha spinto a prendervi parte, domenica scorsa, è stato il desiderio profondo di vivere un’esperienza di chiesa fatta di incontro, di ascolto e di dialogo, più che di pratiche religiose. Recuperare quel senso di appartenenza a una chiesa locale che, per chi vive a una certa distanza da Padova, è facile smarrire. Sentirsi parte è incoraggiante, ti aiuta a camminare, a superare le paure e a tenere sempre lo sguardo fisso verso Colui che facendo si dono a tutti ti invita a fare altrettanto. Il tempo di attesa sul sagrato, se inizialmente mi ha stizzito, col passare del tempo mi ha offerto lo spunto per riflettere sul senso di quello stare insieme, gomito a gomito, gli uni accanto agli altri. Quella porta che si stava aprendo davanti a me mi ha richiamato alla mente un versetto di san Paolo: «…Abbiate in voi i medesimi sentimenti che furono di Cristo…». E con questo spirito mi sono preparata a varcare la Porta santa augurandomi di poter vivere ogni giorno l’invito paolino. Particolarmente significativa è stata, per me, la presenza dei catecumeni che, con la loro scelta, mi hanno stimolato a riscoprire il significato del battesimo ricevuto in tenera età e a riconsiderare che cosa significhi, oggi, in una “società liquida” essere cristiani autentici. A completamento, alcuni passaggi dell’omelia del vescovo Claudio sono stati iniezioni di speranza per la vita. «Come Gesù ha detto alla donna samaritana, siamo invitati a spostare lo sguardo dal nostro pozzo al nuovo: il cuore di Gesù per attingere l’acqua del suo Spirito che compie meraviglie…». Infine, un invito pastorale interessante di cui far tesoro: «La veglia pasquale non sia un rito, sia piuttosto una novità in cui tutti noi rinasceremo a una vita nuova”.

Rita Miotto

vicariato di Quero-Valdobbiadene

dalla Difesa del Popolo numero 8 del 6 marzo 2016

Per riascoltare l’omelia del vescovo Claudio clicca (qui)